Ogni lavoro di stampa necessita di un margine di abbondanza ovvero un margine di sicurezza che eccede dal formato stampa e che verrà eliminato con il taglio. Occorre verificare di aver inserito le abbondanze corrette generalmente mai inferiori a 2mm.
Considerando inoltre la linea di taglio, che è quella linea che si trova in corrispondenza dei crocini di stampa e che verrà eliminata nel refilo, per evitare che vengano tagliati testo e immagini importanti, occorre controllare che l’impaginato stia all'interno dei crocini quanto basta: generalmente almeno 5mm.
Una bella foto sul video non sempre è altrettanto bella in stampa. Difatti spesso non si verifica la risoluzione delle fotografie (e dunque le dimensioni): un errore comune quando sono utilizzate le foto digitali scaricate da internet o generate con macchine fotografiche di bassa qualità. Prima di mandare il lavoro in stampa, occorre dunque verificare di aver inserito le immagini in alta risoluzione (almeno 250 dpi con scala 1:1). Ogni ingrandimento ne comporta la perdita di qualità.
I lavori vettoriali invece non danno nessun problema di risoluzione poiché i vettori sono elementi matematici che possono essere ingranditi all’infinito, senza perdita di qualità.
Monitor, fotocamere e software non professionali usano lo spazio colore in RGB che non può essere riprodotto correttamente in stampa, pertanto prima di chiudere un lavoro pronto per la stampa bisogna verificare di aver lavorato nello spazio colore CMYK.
Mai elaborare, infine, un lavoro con colori Pantone, LAB o Scala Colore se si stamperà in quadricromia: la conversione in quadricromia non è quasi mai fedele a livello cromatico.
Nell’elaborazione del lavoro utilizzare sempre font integri e non rovinati. Allegarli sempre insieme al file di stampa incorporandoli, nel caso di generazione di un file pdf, o convertendoli in tracciati (vettoriali) nel caso in cui il file è elaborato in un programma di grafica vettoriale.
Perché piegare la carta? Le ragioni son soprattutto economico-funzionali: su un unico foglio steso si stampano più pagine che poi sono trasformate in una sequenza ordinata, sfogliabile e leggibile. Stampare ogni singola pagina sarebbe un vero spreco di tempo e denaro! Ma quella che è una chiara necessità tecnica può avere anche insospettati risvolti creativi e un accorto studio del tipo di piega può portare a effetti di grande impatto estetico. Tutto dipende dalla tecnologia impiegata. La stampa a foglio è la più versatile, quella che consente le soluzioni più creative ed è impiegata per la qualità elevata sia in stampa che in confezione. Il foglio esce steso dalla macchina, viene poi piegato e tagliato in legatoria, con lavorazioni apposite che consentono una versatilità di soluzioni di livello artigianale se non artistico.
Ve ne sono di due tipi: a coltello o a tasca (o miste se usano entrambi i sistemi). I coltelli fanno le pieghe incrociate, le tasche quelle parallele; nel primo caso una lama, che scende perpendicolare al foglio, costringe il foglio a passare tra due rulli che schiacciandolo lo piegano. Nel secondo caso, invece, il foglio viene spinto contro il fondo di una tasca e così facendo forma una grinza che viene afferrata da due rulli piegatori attraverso i quali il foglio stesso viene costretto a passare, piegandosi. Piegando e confezionando in legatoria è possibile inserire “infinite” variabili. Sempre tenendo conto dei limiti fisici della carta.
Le dimensioni dei fogli stesi si basano su un sistema metrico decimale, il sistema ISO: con questo sistema è costante il valore del rapporto tra il lato lungo e quello di un foglio che viene piegato. Per la produzione grafica sono stati standardizzate 3 serie: una fondamentale, la A (l’A0 è il formato preso a riferimento del sistema ISO perchè ha un’area di 1mq e dimensioni di 841x1189 mm) destinata sopratuttto ai prodotti cartotecnici come depliant, lettere etc... e due serie complementari (B e C). I formati delle 3 serie trovano le loro radici nella comune tecnica tipografica di stampare più pagine di un libro su un unico foglio piano per poi piegarlo a seconda della dimensione del foglio di partenza e della dimensione della singola pagina.
Quartino
Ottavo
Dodicesimo
Sedicesimo
Sedicesimo parallelo
Trentaduesimo
Per depliants e brochures esistono pieghe più semplici e che permettono svariate soluzioni creative anche con le carte più complesse per grammatura e fibra. Le pieghe base sono quella a portafoglio, quella a fisarmonica e quella a finestra: con queste è possibile sviluppare altre pieghe molto più elaborate.
La cucitura industriale di uno stampato può avvenire in 3 modi: brossura (fresata o filo refe), punto metallico (semplice o omega) e spirale. La cucitura a punto metallico è utilizzata per fascicoli di poche pagine (max 64) e per riviste e brochures. Per i prodotti editoriali (libri, cataloghi e volumi) è impiegata la brossura. Una copertina in cartoncino viene incollata sul dorso e il tutto viene rifilato sulla macchina da taglio. Le segnature del libro possono essere incollate contestualmente alla copertina (fresatura) o prima cucite (filo refe). Essendo la copertina un elemento autonomo rispetto al corpo del libro, è possibile arricchirla con un unghia e/o alette laterali borate.
Il PDF (Adobe Portable Document Format) è il formato più leggero e affidabile per far giungere i propri documenti alla prestampa. Perché i PDF non creino problemi o risultati di stampa inaspettati devono essere generati seguendo alcune regole fondamentali. Per generare PDF di qualità occorre utilizzare Adobe Acrobat Distiller, ogni altra applicazione o utility non è da prendere in esame (a meno che non contenga un motore Adobe Acrobat Distiller al suo interno) perchè non dà sufficienti garanzie per la stampa. Per generare un buon pdf è necessario innanzi tutto produrre un buon file di partenza. I software come Microsoft Word, Microsoft Power Point e Microsoft Publisher non sono software studiati per la stampa professionale e non permettono la realizzazione di un PDF affidabile.
Il PDF fornito per la stampa è un file chiuso, non può cioè essere manipolato che per alcune limitate correzioni, si deve quindi prestare particolare attenzione all’elaborazione grafica del documento di partenza per evitare problemi che, successivamente, non possano essere risolti.
Utilizzare sempre fonts integri per la creazione dei documenti, controllando che siano tutti attivi e non corrotti, completi in ogni loro parte, incorporarli nel momento della creazione del pdf se ci sono dubbi è meglio verificare con una buona prova di stampa o trasformare tutti i testi in tracciato nel momento in cui si è sicuri di non doverli più modificare. Nel caso del carattere speciale “€” usare un font specifico o altrimenti segnalare l’uso di tale carattere con un font standard.
Non utilizzare pantoni o tinte piatte in documenti da stampare in CMYK, perchè la loro conversione in quadricromia non sempre è fedele a livello cromatico, inoltre, se sono utilizzati all’interno di sfumature possono dare errori (specialmente se si utilizza X-Press). Evitare i colori definiti in RGB, visto che sono studiati per la visualizzazione a video hanno quasi sempre risultati cromatici inaspettati se convertiti in quadricromia. Utilizzare i pantoni solo ed esclusivamente nei documenti che devono essere stampati a tinte piatte. Nel caso della stampa combinata CMYK e pantoni mantenere tutto in quadricromia e a parte i colori pantoni.
Nei lavori stampati in quadricromia le immagini devono essere in quadricromia (NO RGB, LAB, Scala Colore, ecc.) pena una resa scadente dei colori. Le immagini da stampare in nero o pantone devono essere in scala di grigio o bitmap: MAI in RGB. Evitare di inserire nei documenti oggetti salvati in formati non convenzionali (preferire EPS, TIFF); le immagini NON devono contenere livelli, canali alfa o essere salvate in DCS1 e 2. Non inserire MAI oggetti salvati in PDF all’interno di un file impaginato. Alcuni programmi di nuova generazione (da InDesign a Illustrator) permettono l’inserimento di immagini in Photoshop a livelli: la gestione di questi documenti è possibile solo se queste immagini vengono incorporate (non collegate) al documento. È possibile utilizzare TIFF compressi LZW ed EPS compressi JPEG (a qualità massima). Le immagini devono contenere il profilo colore Coated Fogra 27, nel caso non si riesca ad assegnare il suddetto profilo non assegnarne altri, pena una resa cromatica falsata dal profilo stesso. Evitare di includere funzioni di trasferimento nelle immagini. Le immagini con tracciato di ritaglio attivo devono essere salvate in EPS. È meglio, oltre ai pdf, fornire il file originale corredato da fonts e collegamenti.
Tutti i documenti o le immagini forniti devono avere una risoluzione di almeno 250 dpi, necessaria per una stampa di alta qualità. Questo vale sia per le immagini in quadricromia che per quelle in scala di grigio.
Per le pagine che contengono fondi o immagini al vivo è richiesta un’abbondanza minima di almeno 2 mm. Nel caso di copertine brossurate, cartonate o per raccoglitori ad anelli l’abbondanza necessaria è 2,5 cm.
La coprenza dei colori nelle zone d’ombra non deve superare 320-340% (C+M+Y+K), una lavorazione con un abbassamento inferiore o superiore alle tolleranze sopra citate deve essere comunicato. La percentuale minima di stampa non deve essere inferiore al 5%.
Lo spessore minimo di testi negativi e/o filetti è di 0,1 mm.
Cercare di lavorare i documenti in maniera pulita e ordinata. Rimuovere tutti gli oggetti inutilizzati parcheggiati fuori dalla pagina e tutti gli elementi che rimangono nascosti da fondini o immagini, cornici provvisorie di delimitazione della pagina e quant’altro non deve essere stampato. Evitare di raggruppare elementi posizionati in livelli differenti. Non utilizzare MAI trasparenze o effetto lente (FreeHand) su immagini che non siano TIFF. Non utilizzare l’effetto lente di FreeHand o sfumature per elementi grafici in tinta piatta: verranno convertiti in quadricromia. ATTENZIONE ALLE SOVRASTAMPE!!! Controllare che tutti gli elementi grafici (specialmente se di colore nero o pantone) abbiano i giusti attributi di sovrastampa. Tenere presente che le normali stampanti composite a colori non mostrano gli effetti di sovrastampa, perciò le bozze generate da queste, a meno che non si utilizzi uno specifico software di stampa (ad esempio il pacchetto di Acrobat Professional), non sono attendibili. Gli EPS vettoriali inseriti all’interno del documento devono contenere tutti i caratteri utilizzati o, meglio ancora, avere i testi convertiti in tracciati. Non inserire oggetti a ridosso dei bordi della pagina a meno che questi oggetti non debbano essere rifilati al vivo: in questo caso si deve prevedere uno sbordo di almeno 3mm per evitare che lievi spostamenti,inevitabili in fase di taglio, mostrino il bianco della carta.